I DISTURBI DELL’ETA’ EVOLUTIVA

L’età evolutiva, comprende l’infanzia e l’adolescenza e va dalla nascita ai 18 anni. Durante questi anni si affrontano cambiamenti fisici, del pensiero, emotivi, comportamentali ed ognuno di essi può comportare difficoltà e crisi. Talvolta queste criticità possono compromettere il benessere psichico della persona, dando luogo ad una sofferenza che spesso i bambini e gli adolescenti non riescono ad esprimere in modo chiaro e che può trasformarsi in un disturbo.

Diventa dunque importante effettuare una valutazione accurata per discernere se tali manifestazioni emozionali e comportamentali possono essere transitorie o se sono il presupposto per un disturbo più duraturo.

 

INFANZIA

Le difficoltà che un bambino può incontrare nella sua vita, solitamente non possono essere espresse in parole come fanno gli adulti, ma attraverso comportamenti ed emozioni. Riconoscerne i segnali tempestivamente è fondamentale per aiutare il bambino e i suoi genitori a fare chiarezza e ad essere così più sereni.

L’intervento psicologico in età evolutiva può essere indicato sia in presenza di difficoltà limitate, puramente a scopo di prevenzione e sostegno, sia in caso di disturbo conclamato, sotto forma di psicoterapia.

 

Tipi di trattamento:

Psicodiagnosi

Si effettuano 4/5 colloqui che hanno l’obiettivo di valutare l’adeguatezza del bambino in relazione all’età, le sue capacità relazionali con gli adulti e con i pari e l’area cognitiva. Attraverso il percorso di psicodiagnosi si riesce a valutare anche la relazione tra aspetti emotivi e cognitivi e l’influenza degli uni sugli altri.

Sostegno alla genitorialità

Per i genitori spesso il disagio di un bambino può essere fonte di sofferenza e preoccupazione; in questi casi avere uno spazio dove essere ascoltati e confortati può essere di grande aiuto per comprendere meglio le proprie emozioni e quelle del proprio figlio e riflettere sulla modalità di stare insieme, così come sulle abitudini di comunicazione familiare. Attraverso la comprensione e la condivisione di questi aspetti, possiamo arrivare a comprendere e ridurre il disagio del bambino e della sua famiglia.

Sostegno alla genitorialità Mediante Il Cos-P (Circle of Security Parenting)

Il Circolo della Sicurezza – Parenting (COS-P®) è un intervento psico-educativo per il miglioramento la qualità della relazione tra i bambini e le loro figure di riferimento adulte, condotto da terapeuti abilitati. Metodo nato in America da Cooper, Hoffmann, Marvin e Powell (1998), basato su ricerca sull’attaccamento, È un percorso di supporto e psicoeducativo dedicato a tutti coloro che sono a contatto con i bambini (0-18 anni): gruppi di genitori, insegnanti o educatori. Lo scopo principale del programma è mettere il genitore nelle condizioni di leggere le proprie modalità relazionali, scoprire e valorizzare le risorse personali e identificare gli aspetti da migliorare nel rapporto con il bambino.

Psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva:

Se dalla psicodiagnosi effettuata con il bambino emergono sofferenze più significative e strutturate o il disagio influisce sul normale svolgersi della vita familiare e scolastica, è necessario intraprendere una percorso di psicoterapia per ridurre i sintomi e curare il disagio. Attraverso il dialogo, il gioco o il disegno, il terapeuta aiuta il bambino a comprendere i suoi pensieri negativi, a riconoscere le emozioni e i comportamenti sintomatici. Questo lavoro di comprensione e riconoscimento dei propri vissuti, insieme alla condivisione con il bambino e i suoi genitori, può dare inizio ad una fase di cambiamento e quindi di riduzione della sintomatologia e del malessere.

EMDR (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing)

L’EMDR è un metodo utilizzato prevalentemente nel trattamento dei traumi come ad esempio lutti, separazioni, incidenti, disastri naturali, violenze ed abusi sessuali e/o psicologici. Viene inserito all’interno del percorso psicoterapeutico ed è finalizzato alla desensibilizzazione rapida degli eventi traumatici ed alla conseguente riduzione del sintomo e del disagio (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). L’EMDR ė un metodo molto utilizzato e molto efficace anche nel trattamento di bambini e adolescenti che vivono esperienze brutte, tristi o dolorose, che sono vittima di bullismo, che assistono o subiscono incidenti, o sono vittima di violenze. Queste esperienze possono accadere una o più volte, anche per anni e possono quindi farlo sentirsi a disagio e/o diverso dagli altri. Le immagini di quello che è accaduto possono continuare a tornare in mente togliendo la voglia di fare, facendo provare rabbia o distraendo il bambino. Grazie al trattamento EMDR questa condizione può migliorare e i sintomi possono prima affievolirsi e poi scomparire del tutto.

 

I DISTURBI DELL’ETA’ EVOLUTIVA

L’età evolutiva, comprende l’infanzia e l’adolescenza e va dalla nascita ai 18 anni. Durante questi anni si affrontano cambiamenti fisici, del pensiero, emotivi, comportamentali ed ognuno di essi può comportare difficoltà e crisi. Talvolta queste criticità possono compromettere il benessere psichico della persona, dando luogo ad una sofferenza che spesso i bambini e gli adolescenti non riescono ad esprimere in modo chiaro e che può trasformarsi in un disturbo.

Diventa dunque importante effettuare una valutazione accurata per discernere se tali manifestazioni emozionali e comportamentali possono essere transitorie o se sono il presupposto per un disturbo più duraturo.

 

INFANZIA

Le difficoltà che un bambino può incontrare nella sua vita, solitamente non possono essere espresse in parole come fanno gli adulti, ma attraverso comportamenti ed emozioni. Riconoscerne i segnali tempestivamente è fondamentale per aiutare il bambino e i suoi genitori a fare chiarezza e ad essere così più sereni.

L’intervento psicologico in età evolutiva può essere indicato sia in presenza di difficoltà limitate, puramente a scopo di prevenzione e sostegno, sia in caso di disturbo conclamato, sotto forma di psicoterapia.

 

Tipi di trattamento:

Psicodiagnosi

Si effettuano 4/5 colloqui che hanno l’obiettivo di valutare l’adeguatezza del bambino in relazione all’età, le sue capacità relazionali con gli adulti e con i pari e l’area cognitiva. Attraverso il percorso di psicodiagnosi si riesce a valutare anche la relazione tra aspetti emotivi e cognitivi e l’influenza degli uni sugli altri.

Sostegno alla genitorialità

Per i genitori spesso il disagio di un bambino può essere fonte di sofferenza e preoccupazione; in questi casi avere uno spazio dove essere ascoltati e confortati può essere di grande aiuto per comprendere meglio le proprie emozioni e quelle del proprio figlio e riflettere sulla modalità di stare insieme, così come sulle abitudini di comunicazione familiare. Attraverso la comprensione e la condivisione di questi aspetti, possiamo arrivare a comprendere e ridurre il disagio del bambino e della sua famiglia.

Sostegno alla genitorialità Mediante Il Cos-P (Circle of Security Parenting)

Il Circolo della Sicurezza – Parenting (COS-P®) è un intervento psico-educativo per il miglioramento la qualità della relazione tra i bambini e le loro figure di riferimento adulte, condotto da terapeuti abilitati. Metodo nato in America da Cooper, Hoffmann, Marvin e Powell (1998), basato su ricerca sull’attaccamento, È un percorso di supporto e psicoeducativo dedicato a tutti coloro che sono a contatto con i bambini (0-18 anni): gruppi di genitori, insegnanti o educatori. Lo scopo principale del programma è mettere il genitore nelle condizioni di leggere le proprie modalità relazionali, scoprire e valorizzare le risorse personali e identificare gli aspetti da migliorare nel rapporto con il bambino.

Psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva:

Se dalla psicodiagnosi effettuata con il bambino emergono sofferenze più significative e strutturate o il disagio influisce sul normale svolgersi della vita familiare e scolastica, è necessario intraprendere una percorso di psicoterapia per ridurre i sintomi e curare il disagio. Attraverso il dialogo, il gioco o il disegno, il terapeuta aiuta il bambino a comprendere i suoi pensieri negativi, a riconoscere le emozioni e i comportamenti sintomatici. Questo lavoro di comprensione e riconoscimento dei propri vissuti, insieme alla condivisione con il bambino e i suoi genitori, può dare inizio ad una fase di cambiamento e quindi di riduzione della sintomatologia e del malessere.

EMDR (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing)

L’EMDR è un metodo utilizzato prevalentemente nel trattamento dei traumi come ad esempio lutti, separazioni, incidenti, disastri naturali, violenze ed abusi sessuali e/o psicologici. Viene inserito all’interno del percorso psicoterapeutico ed è finalizzato alla desensibilizzazione rapida degli eventi traumatici ed alla conseguente riduzione del sintomo e del disagio (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). L’EMDR ė un metodo molto utilizzato e molto efficace anche nel trattamento di bambini e adolescenti che vivono esperienze brutte, tristi o dolorose, che sono vittima di bullismo, che assistono o subiscono incidenti, o sono vittima di violenze. Queste esperienze possono accadere una o più volte, anche per anni e possono quindi farlo sentirsi a disagio e/o diverso dagli altri. Le immagini di quello che è accaduto possono continuare a tornare in mente togliendo la voglia di fare, facendo provare rabbia o distraendo il bambino. Grazie al trattamento EMDR questa condizione può migliorare e i sintomi possono prima affievolirsi e poi scomparire del tutto.

ADOLESCENZA

L’adolescenza è un momento della vita caratterizzato da cambiamenti fisici e psicologici che possono portare a turbamenti e crisi necessari per diventare grandi. Rappresenta, quindi, un periodo critico sia per i ragazzi, che possono andare incontro a comportamenti rischiosi, sia per i genitori che li affiancano nel percorso di crescita.

I ragazzi vivono una condizione di passaggio dall’essere bambini al diventare adulti, in cui  cercano di prendere decisioni autonome, di mettersi alla prova e di confrontarsi con i pari e con gli adulti. Questo non è sempre facile e può causare disagio e malessere: difficoltà a relazionarsi con gli altri, calo del rendimento scolastico, rifiuto di andare a scuola, comportamenti devianti o antisociali, utilizzo di sostanze (alcol, droghe, farmaci). Talvolta il disagio si esprime attraverso il corpo con mal di testa, di pancia, di stomaco, nausea oppure sotto forma di disturbo alimentare portando il ragazzo a non mangiare più o a mangiare in maniera sregolata.

Di fronte a questi segnali, spesso difficilissimi da affrontare in famiglia, può essere importante rivolgersi ad uno specialista che aiuti ragazzo e famiglia nella comprensione e nella gestione del disagio.

 

Tipi di trattamento:

Psicodiagnosi

Si analizzano gli aspetti psicologici e psicopatologici del ragazzo attraverso l’utilizzo di strumenti per la valutazione della personalità, degli aspetti emotivi, dell’attaccamento e degli aspetti cognitivi.

Lo scopo è quello di descrivere e comprendere le caratteristiche più profonde dei vari aspetti che compongono e definiscono la personalità di un individuo per averne una conoscenza (diagnosi) più precisa che permetta di formulare un’ ipotesi diagnostica per stabilire gli obiettivi della terapia.

Sostegno psicologico

E’ un tipo di trattamento che lo psicoterapeuta utilizza per supportare l’adolescente e aiutarlo a comprendere ed alleviare i suoi disagi emotivi e comportamentali. Il terapeuta e il ragazzo lavorano insieme per comprendere e chiarire le emozioni attraverso i sintomi, le difficoltà e le problematiche. L’obiettivo è quello di aiutare il ragazzo ad individuare le proprie risorse e trovare le strategie adeguate per affrontare le sue difficoltà.

Psicoterapia individuale

La psicoterapia cognitiva è basata sulla teoria secondo la quale pensieri, emozioni e comportamenti sono legati tra loro; ciò che facciamo e pensiamo ci condiziona emotivamente. A volte quello che pensiamo di noi stessi e della realtà può essere disfunzionale e farci soffrire, interferendo con la capacità di trovare la strategia più adatta per risolvere i problemi. Questo avviene più che mai nell’adolescenza, periodo in cui si vive costantemente la difficoltà di affrontare e comprendere il proprio modo di essere e le proprie emozioni.

La psicoterapia può aiutare a fare chiarezza e ordine all’interno della confusione che il ragazzo vive.

Sostegno alla genitorialità

Per i genitori spesso il disagio di un ragazzo/a può essere fonte di sofferenza e preoccupazione; in questi casi avere uno spazio dove essere ascoltati e confortati può essere di grande aiuto per comprendere meglio le proprie emozioni e quelle del proprio figlio e riflettere sulla modalità di stare insieme, così come sulle abitudini di comunicazione familiare. Attraverso la comprensione e la condivisione di questi aspetti, possiamo arrivare a comprendere e ridurre il disagio del ragazzo/a e della sua famiglia.

EMDR (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing)

L’EMDR è un metodo utilizzato prevalentemente nel trattamento dei traumi come ad esempio lutti, separazioni, incidenti, disastri naturali, violenze ed abusi sessuali e/o psicologici. Viene inserito all’interno del percorso psicoterapeutico ed è finalizzato alla desensibilizzazione rapida degli eventi traumatici ed alla conseguente riduzione del sintomo e del disagio (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). L’EMDR ė un metodo molto utilizzato e molto efficace anche nel trattamento di bambini e adolescenti che vivono esperienze brutte, tristi o dolorose, che sono vittima di bullismo, che assistono o subiscono incidenti, o sono vittima di violenze. Queste esperienze possono accadere una o più volte, anche per anni e possono quindi farlo sentirsi a disagio e/o diverso dagli altri. Le immagini di quello che è accaduto possono continuare a tornare in mente togliendo la voglia di fare, facendo provare rabbia o distraendo il bambino. Grazie al trattamento EMDR questa condizione può migliorare e i sintomi possono prima affievolirsi e poi scomparire del tutto.

 

ADOLESCENZA

L’adolescenza è un momento della vita caratterizzato da cambiamenti fisici e psicologici che possono portare a turbamenti e crisi necessari per diventare grandi. Rappresenta, quindi, un periodo critico sia per i ragazzi, che possono andare incontro a comportamenti rischiosi, sia per i genitori che li affiancano nel percorso di crescita.

I ragazzi vivono una condizione di passaggio dall’essere bambini al diventare adulti, in cui  cercano di prendere decisioni autonome, di mettersi alla prova e di confrontarsi con i pari e con gli adulti. Questo non è sempre facile e può causare disagio e malessere: difficoltà a relazionarsi con gli altri, calo del rendimento scolastico, rifiuto di andare a scuola, comportamenti devianti o antisociali, utilizzo di sostanze (alcol, droghe, farmaci). Talvolta il disagio si esprime attraverso il corpo con mal di testa, di pancia, di stomaco, nausea oppure sotto forma di disturbo alimentare portando il ragazzo a non mangiare più o a mangiare in maniera sregolata.

Di fronte a questi segnali, spesso difficilissimi da affrontare in famiglia, può essere importante rivolgersi ad uno specialista che aiuti ragazzo e famiglia nella comprensione e nella gestione del disagio.

 

Tipi di trattamento:

Psicodiagnosi

Si analizzano gli aspetti psicologici e psicopatologici del ragazzo attraverso l’utilizzo di strumenti per la valutazione della personalità, degli aspetti emotivi, dell’attaccamento e degli aspetti cognitivi.

Lo scopo è quello di descrivere e comprendere le caratteristiche più profonde dei vari aspetti che compongono e definiscono la personalità di un individuo per averne una conoscenza (diagnosi) più precisa che permetta di formulare un’ ipotesi diagnostica per stabilire gli obiettivi della terapia.

Sostegno psicologico

E’ un tipo di trattamento che lo psicoterapeuta utilizza per supportare l’adolescente e aiutarlo a comprendere ed alleviare i suoi disagi emotivi e comportamentali. Il terapeuta e il ragazzo lavorano insieme per comprendere e chiarire le emozioni attraverso i sintomi, le difficoltà e le problematiche. L’obiettivo è quello di aiutare il ragazzo ad individuare le proprie risorse e trovare le strategie adeguate per affrontare le sue difficoltà.

Psicoterapia individuale

La psicoterapia cognitiva è basata sulla teoria secondo la quale pensieri, emozioni e comportamenti sono legati tra loro; ciò che facciamo e pensiamo ci condiziona emotivamente. A volte quello che pensiamo di noi stessi e della realtà può essere disfunzionale e farci soffrire, interferendo con la capacità di trovare la strategia più adatta per risolvere i problemi. Questo avviene più che mai nell’adolescenza, periodo in cui si vive costantemente la difficoltà di affrontare e comprendere il proprio modo di essere e le proprie emozioni.

La psicoterapia può aiutare a fare chiarezza e ordine all’interno della confusione che il ragazzo vive.

Sostegno alla genitorialità

Per i genitori spesso il disagio di un ragazzo/a può essere fonte di sofferenza e preoccupazione; in questi casi avere uno spazio dove essere ascoltati e confortati può essere di grande aiuto per comprendere meglio le proprie emozioni e quelle del proprio figlio e riflettere sulla modalità di stare insieme, così come sulle abitudini di comunicazione familiare. Attraverso la comprensione e la condivisione di questi aspetti, possiamo arrivare a comprendere e ridurre il disagio del ragazzo/a e della sua famiglia.

EMDR (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing)

L’EMDR è un metodo utilizzato prevalentemente nel trattamento dei traumi come ad esempio lutti, separazioni, incidenti, disastri naturali, violenze ed abusi sessuali e/o psicologici. Viene inserito all’interno del percorso psicoterapeutico ed è finalizzato alla desensibilizzazione rapida degli eventi traumatici ed alla conseguente riduzione del sintomo e del disagio (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). L’EMDR ė un metodo molto utilizzato e molto efficace anche nel trattamento di bambini e adolescenti che vivono esperienze brutte, tristi o dolorose, che sono vittima di bullismo, che assistono o subiscono incidenti, o sono vittima di violenze. Queste esperienze possono accadere una o più volte, anche per anni e possono quindi farlo sentirsi a disagio e/o diverso dagli altri. Le immagini di quello che è accaduto possono continuare a tornare in mente togliendo la voglia di fare, facendo provare rabbia o distraendo il bambino. Grazie al trattamento EMDR questa condizione può migliorare e i sintomi possono prima affievolirsi e poi scomparire del tutto.

 

TERAPIA DI COPPIA

La terapia di coppia è un tipo di trattamento in cui il terapeuta è qualcuno che, dall’esterno e super partes, si inserisce nelle dinamiche di coppia. Questo con lo scopo di fornire loro una “buona occasione” di conoscenza reciproca, di svelamento di fraintendimenti, di espressione dei reciproci nuovi bisogni, restituendo così a ciascun membro della coppia la libertà di poter essere sé stesso con l’altro, amato e ascoltato.

Il terapeuta di coppia non istruisce la coppia su come comportarsi, è come un ospite a cui è stato concesso di entrare in casa e apportare qualche modifica, in un clima di profondo rispetto e cooperazione.

La terapia di coppia si realizza attraverso colloqui solitamente quindicinali e prevede varie fasi d’intervento: un’ indagine sulla motivazione ad intraprendere un percorso psicoterapeutico, la raccolta della storia di coppia e delle storie personali ,l’individuazione e comprensione delle origini della sofferenza di coppia, i bisogni non espressi, i fraintendimenti e le dinamiche di potere, l’individuazione e l’analisi di episodi quotidiani, attraverso i quali si esprimono i conflitti, la condivisione e lo svelamento dei significati e delle cornici di senso che guidano i comportamenti dei reciproci partner al fine di migliorare la capacità di ascolto e comunicazione, valorizzare reciprocamente le proprie potenzialità, ridurre la sofferenza e la conflittualità

 

TERAPIA DI COPPIA E TERAPIA SESSUOLOGICA

La sessualità è parte integrante della vita di coppia. In un legame stabile il sesso è spesso espressione di appartenenza, è l’inclusione nel corpo e nella vita dell’altro, è la co-costruzione di intimità e di modalità condivise di accesso al piacere. Problemi o difficoltà nella sfera sessuale possono incidere negativamente sulla relazione di coppia e problematiche nella relazione di coppia possono influenzare la vita sessuale, favorendo l’insorgere di disturbi del desiderio, dell’eccitazione e dell’orgasmo in uno o entrambi i partner.

Durante una prima fase di diagnosi e valutazione, è dunque importante indagare la qualità di vita sessuale della coppia, al fine di verificare se le problematiche sessuali sono primarie o sono secondarie a difficoltà comunicative (terapia di coppia) per poter definire il percorso di cura più adatto.

TERAPIA DI COPPIA

La terapia di coppia è un tipo di trattamento in cui il terapeuta è qualcuno che, dall’esterno e super partes, si inserisce nelle dinamiche di coppia. Questo con lo scopo di fornire loro una “buona occasione” di conoscenza reciproca, di svelamento di fraintendimenti, di espressione dei reciproci nuovi bisogni, restituendo così a ciascun membro della coppia la libertà di poter essere sé stesso con l’altro, amato e ascoltato.

Il terapeuta di coppia non istruisce la coppia su come comportarsi, è come un ospite a cui è stato concesso di entrare in casa e apportare qualche modifica, in un clima di profondo rispetto e cooperazione.

La terapia di coppia si realizza attraverso colloqui solitamente quindicinali e prevede varie fasi d’intervento: un’ indagine sulla motivazione ad intraprendere un percorso psicoterapeutico, la raccolta della storia di coppia e delle storie personali ,l’individuazione e comprensione delle origini della sofferenza di coppia, i bisogni non espressi, i fraintendimenti e le dinamiche di potere, l’individuazione e l’analisi di episodi quotidiani, attraverso i quali si esprimono i conflitti, la condivisione e lo svelamento dei significati e delle cornici di senso che guidano i comportamenti dei reciproci partner al fine di migliorare la capacità di ascolto e comunicazione, valorizzare reciprocamente le proprie potenzialità, ridurre la sofferenza e la conflittualità

 

TERAPIA DI COPPIA E TERAPIA SESSUOLOGICA

La sessualità è parte integrante della vita di coppia. In un legame stabile il sesso è spesso espressione di appartenenza, è l’inclusione nel corpo e nella vita dell’altro, è la co-costruzione di intimità e di modalità condivise di accesso al piacere. Problemi o difficoltà nella sfera sessuale possono incidere negativamente sulla relazione di coppia e problematiche nella relazione di coppia possono influenzare la vita sessuale, favorendo l’insorgere di disturbi del desiderio, dell’eccitazione e dell’orgasmo in uno o entrambi i partner.

Durante una prima fase di diagnosi e valutazione, è dunque importante indagare la qualità di vita sessuale della coppia, al fine di verificare se le problematiche sessuali sono primarie o sono secondarie a difficoltà comunicative (terapia di coppia) per poter definire il percorso di cura più adatto.

TERAPIA SESSUOLOGICA

La sessualità è un aspetto cardine del benessere psichico, fisico e sociale di ogni individuo. Problemi legati alla sfera sessuale possono avere natura organica, endocrino-andrologica o psicologica ed è importante escludere, attraverso esami medici specifici, la presenza di disfunzioni organiche. Accertata la funzionalità fisica, le cause più comuni delle disfunzioni sessuali (es. desiderio ipoattivo, disfunzione erettile, anorgasmia, eiaculazione precoce, dispareunia, vaginisma) si rivelano legati a cause psicologiche ed emotive. Rivolgersi ad un sessuologo permette di formulare una diagnosi multifattoriale e un percorso di cura che consente al paziente di costruire attivamente un nuovo equilibrio con il piacere sessuale.

 

Tipi di trattamento:

Intervento psico-pedagogico

Molti problemi sessuologici dipendono ancora oggi da scarsa o errata conoscenza della sfera sessuale e possono pertanto essere prevenuti o affrontati con una buona educazione. L’intervento psicopedagogico ha come obiettivo quello di offrire nuove informazioni, scientificamente provate, all’interno di un legame di fiducia e collaborazione, che possano diventare conoscenze personali, importanti e significative, che diano quindi origine a cambiamenti nel comportamento sessuale.

Terapia mansionale integrata

E’ una terapia breve (in genere dai 4 ai 12 mesi con sedute settimanali o quindicinali) e si propone il superamento delle disfunzioni sessuali attraverso due percorsi paralleli:

– l’analisi del vissuto emotivo-psicologico legato al disagio sessuale

-la prescrizione di esercizi comportamentali (mansioni o compiti) specifici per ciascun disturbo

Psicoterapia focalizzata sul disturbo

E’ una psicoterapia vera e propria dove l’attenzione è però focalizzata in modo particolare sulla rielaborazione costante dei significati legati alla sfera sessuale.

 

TRATTAMENTO DEL TRAUMA

Viviamo un trauma psichico quando siamo esposti ad uno stimolo minaccioso ed improvviso a cui non possiamo reagire, sottrarci, o far fronte emotivamente e questo ci provoca un profondo senso di impotenza, intensa paura ed orrore.

Eventi catastrofici, violenze subite o di cui siamo testimoni, malattie o eventi invalidanti sono per definizione esperienze traumatiche, ma lo sono anche la rottura di un rapporto affettivo, la perdita del lavoro, una grave umiliazione, la morte di una persona amata.

Dopo l’esposizione ad un evento traumatico la qualità della nostra vita può risentire pesantemente della presenza di alcuni sintomi come ad esempio: il continuo rivivere l’evento traumatico (nei sogni, attraverso la comparsa involontaria ed improvvisa di ricordi ed immagini, oppure nel sentire ed agire come se l’evento traumatico si stesse davvero ripresentando, come se lo stessimo nuovamente vivendo), l’evitamento di tutti gli stimoli associati al trauma (possono essere evitate in modo persistente attività, persone, luoghi, pensieri che ne suscitano il ricordo) e ancora: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, difficoltà a concentrarsi, irritabilità e scoppi di collera, ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme, perdita di interesse rispetto alla propria vita ed al proprio futuro, sentimenti di estraneità verso gli altri ed affettività ridotta, sentimenti di vergogna e colpa rispetto a quanto accaduto, così come disperazione.

 

Tipi di trattamento:

Psicoterapia individuale

La psicoterapia individuale è un percorso di lavoro in cui terapeuta e paziente concordano e condividono gli obiettivi della terapia. Nella terapia del trauma può essere utile lavorare per comprendere i disturbi del paziente, per acquisire strumenti e strategie che possano gestire ed alleviare il disagio emotivo, per rielaborare i ricordi traumatici ed integrarli nella storia del paziente, consolidando abilità che possano aiutarlo ad affrontare difficoltà future.

Terapia individuale con protocollo EMDR

L’EMDR acronimo di Eye Movement Desensibilization and Reprocesing (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è considerato uno dei trattamenti d’elezione nella cura del trauma. Si ritiene che attraverso i movimenti oculari venga stimolata la capacità innata del nostro cervello a rielaborare in modo positivo e meno disturbante quei ricordi “bloccati”, traumatici. L’EMDR può essere utilizzato in associazione ad altre terapie.

 

TERAPIA SESSUOLOGICA

La sessualità è un aspetto cardine del benessere psichico, fisico e sociale di ogni individuo. Problemi legati alla sfera sessuale possono avere natura organica, endocrino-andrologica o psicologica ed è importante escludere, attraverso esami medici specifici, la presenza di disfunzioni organiche. Accertata la funzionalità fisica, le cause più comuni delle disfunzioni sessuali (es. desiderio ipoattivo, disfunzione erettile, anorgasmia, eiaculazione precoce, dispareunia, vaginisma) si rivelano legati a cause psicologiche ed emotive. Rivolgersi ad un sessuologo permette di formulare una diagnosi multifattoriale e un percorso di cura che consente al paziente di costruire attivamente un nuovo equilibrio con il piacere sessuale.

 

Tipi di trattamento:

Intervento psico-pedagogico

Molti problemi sessuologici dipendono ancora oggi da scarsa o errata conoscenza della sfera sessuale e possono pertanto essere prevenuti o affrontati con una buona educazione. L’intervento psicopedagogico ha come obiettivo quello di offrire nuove informazioni, scientificamente provate, all’interno di un legame di fiducia e collaborazione, che possano diventare conoscenze personali, importanti e significative, che diano quindi origine a cambiamenti nel comportamento sessuale.

Terapia mansionale integrata

E’ una terapia breve (in genere dai 4 ai 12 mesi con sedute settimanali o quindicinali) e si propone il superamento delle disfunzioni sessuali attraverso due percorsi paralleli:

– l’analisi del vissuto emotivo-psicologico legato al disagio sessuale

-la prescrizione di esercizi comportamentali (mansioni o compiti) specifici per ciascun disturbo

Psicoterapia focalizzata sul disturbo

E’ una psicoterapia vera e propria dove l’attenzione è però focalizzata in modo particolare sulla rielaborazione costante dei significati legati alla sfera sessuale.

 

TRATTAMENTO DEL TRAUMA

Viviamo un trauma psichico quando siamo esposti ad uno stimolo minaccioso ed improvviso a cui non possiamo reagire, sottrarci, o far fronte emotivamente e questo ci provoca un profondo senso di impotenza, intensa paura ed orrore.

Eventi catastrofici, violenze subite o di cui siamo testimoni, malattie o eventi invalidanti sono per definizione esperienze traumatiche, ma lo sono anche la rottura di un rapporto affettivo, la perdita del lavoro, una grave umiliazione, la morte di una persona amata.

Dopo l’esposizione ad un evento traumatico la qualità della nostra vita può risentire pesantemente della presenza di alcuni sintomi come ad esempio: il continuo rivivere l’evento traumatico (nei sogni, attraverso la comparsa involontaria ed improvvisa di ricordi ed immagini, oppure nel sentire ed agire come se l’evento traumatico si stesse davvero ripresentando, come se lo stessimo nuovamente vivendo), l’evitamento di tutti gli stimoli associati al trauma (possono essere evitate in modo persistente attività, persone, luoghi, pensieri che ne suscitano il ricordo) e ancora: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, difficoltà a concentrarsi, irritabilità e scoppi di collera, ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme, perdita di interesse rispetto alla propria vita ed al proprio futuro, sentimenti di estraneità verso gli altri ed affettività ridotta, sentimenti di vergogna e colpa rispetto a quanto accaduto, così come disperazione.

 

Tipi di trattamento:

Psicoterapia individuale

La psicoterapia individuale è un percorso di lavoro in cui terapeuta e paziente concordano e condividono gli obiettivi della terapia. Nella terapia del trauma può essere utile lavorare per comprendere i disturbi del paziente, per acquisire strumenti e strategie che possano gestire ed alleviare il disagio emotivo, per rielaborare i ricordi traumatici ed integrarli nella storia del paziente, consolidando abilità che possano aiutarlo ad affrontare difficoltà future.

Terapia individuale con protocollo EMDR

L’EMDR acronimo di Eye Movement Desensibilization and Reprocesing (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è considerato uno dei trattamenti d’elezione nella cura del trauma. Si ritiene che attraverso i movimenti oculari venga stimolata la capacità innata del nostro cervello a rielaborare in modo positivo e meno disturbante quei ricordi “bloccati”, traumatici. L’EMDR può essere utilizzato in associazione ad altre terapie.

 

DISTURBI ALIMENTARI

I disturbi alimentari indicano problematiche con il corpo e con il cibo. Il corpo viene visto come troppo magro, troppo grasso, brutto e la strategia, disfunzionale e pericolosa messa in atto, è quella di modificare lo stile alimentare.

L’alimentazione è disordinata, restrittiva oppure sregolata ed eccessiva; il cibo diventa anestetico e auto-cura di un disagio emotivo. Il corpo è spesso evitato e percepito in modo alterato: il vissuto corporeo di essere inadeguati, grassi, brutti e socialmente non accettabili, influenza negativamente la propria autostima e amabilità. I disturbi del comportamento alimentare più diffusi e conosciuti sono: anoressia, bulimia e binge eating disorder (o disturbo dell’alimentazione incontrollata).

Tutto questo porta a gravi problematiche di salute, che devono essere affrontate dal punto di vista psicologico e medico da un’equipe multiprofessionale.

 

Tipi di trattamento:

Psicoterapia individuale

Il percorso di psicoterapia individuale ha come obiettivo la costruzione di strumenti di conoscenza e di equilibrio emotivo che facilitino nel paziente l’attenuazione e/o la scomparsa dei sintomi e aumentino le sue abilità di regolazione emotiva, necessarie per affrontare le difficoltà di vita.

Sostegno al nucleo familiare

La famiglia di un paziente che presenta un Disturbo del Comportamento Alimentare è spesso disorientata dinnanzi a tali patologie: sensi di colpa, allarme oppure chiusura, negazione sono comuni reazioni alla sofferenza. E’ dunque utile, al fine di rendere efficace il percorso di cura, strutturare un intervento familiare di sostegno volto a offrire corrette informazioni sui DCA e sui problemi emotivi legati alla patologia, migliorare nella famiglia la gestione dello stress e rinforzarne la resilienza.

DISTURBI ALIMENTARI

I disturbi alimentari indicano problematiche con il corpo e con il cibo. Il corpo viene visto come troppo magro, troppo grasso, brutto e la strategia, disfunzionale e pericolosa messa in atto, è quella di modificare lo stile alimentare.

L’alimentazione è disordinata, restrittiva oppure sregolata ed eccessiva; il cibo diventa anestetico e auto-cura di un disagio emotivo. Il corpo è spesso evitato e percepito in modo alterato: il vissuto corporeo di essere inadeguati, grassi, brutti e socialmente non accettabili, influenza negativamente la propria autostima e amabilità. I disturbi del comportamento alimentare più diffusi e conosciuti sono: anoressia, bulimia e binge eating disorder (o disturbo dell’alimentazione incontrollata).

Tutto questo porta a gravi problematiche di salute, che devono essere affrontate dal punto di vista psicologico e medico da un’equipe multiprofessionale.

 

Tipi di trattamento:

Psicoterapia individuale

Il percorso di psicoterapia individuale ha come obiettivo la costruzione di strumenti di conoscenza e di equilibrio emotivo che facilitino nel paziente l’attenuazione e/o la scomparsa dei sintomi e aumentino le sue abilità di regolazione emotiva, necessarie per affrontare le difficoltà di vita.

Sostegno al nucleo familiare

La famiglia di un paziente che presenta un Disturbo del Comportamento Alimentare è spesso disorientata dinnanzi a tali patologie: sensi di colpa, allarme oppure chiusura, negazione sono comuni reazioni alla sofferenza. E’ dunque utile, al fine di rendere efficace il percorso di cura, strutturare un intervento familiare di sostegno volto a offrire corrette informazioni sui DCA e sui problemi emotivi legati alla patologia, migliorare nella famiglia la gestione dello stress e rinforzarne la resilienza.

ALTRI DISTURBI PSICOLOGICI TRATTATI

DISTURBI D’ANSIA

L’ansia è uno stato caratterizzato da sentimenti di paura e preoccupazione che appaiono immotivati, ma che in realtà hanno una causa, spesso non riconoscibile senza l’aiuto di uno specialista; è un emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazione e modifiche fisiche, come ad esempio l’aumento della pressione sanguigna.

Le persone con Disturbi d’Ansia solitamente hanno pensieri ricorrenti e possono evitare intenzionalmente alcune situazioni come tentativo di gestire le proprie preoccupazioni.

I sintomi fisici dell’ansia più frequenti sono sudorazione, tremori, tachicardia e vertigini.

 

DISTURBI DELL’UMORE E DEPRESSIONE

La depressione è uno dei disturbi psichici più comuni e invalidanti. Coinvolge spesso sia la sfera affettiva sia quella cognitiva delle persone, influendo negativamente e in modo disadattativo sui vari aspetti della vita: famiglia, lavoro, studio, abitudini alimentari e ritmo sonno/veglia. Rivolgersi ad uno specialista può aiutare a sentirsi meno soli di fronte a tutto questo.

La Depressione è un disturbo del tono dell’umore, funzione psichica importante per l’adattamento. L’umore è generalmente flessibile: quando gli individui vivono eventi o situazioni piacevoli, esso flette verso l’alto, mentre flette verso il basso in situazioni negative e spiacevoli. Chi soffre di depressione non mostra questa flessibilità, ma il suo umore è costantemente flesso verso il basso, indipendentemente dalle situazioni esterne.

In generale, sentirsi depressi significa vedere il mondo in modo sempre opaco o scuro, sempre solo dal punto di vista negativo; in questo modo tutto diventa difficile, anche alzarsi dal letto al mattino o fare una doccia. Molte persone depresse hanno la sensazione che gli altri non possano comprendere il loro stato d’animo e si sentono quindi irrimediabilmente soli e incompresi.

ALTRI DISTURBI PSICOLOGICI TRATTATI

DISTURBI D’ANSIA

L’ansia è uno stato caratterizzato da sentimenti di paura e preoccupazione che appaiono immotivati, ma che in realtà hanno una causa, spesso non riconoscibile senza l’aiuto di uno specialista; è un emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazione e modifiche fisiche, come ad esempio l’aumento della pressione sanguigna.

Le persone con Disturbi d’Ansia solitamente hanno pensieri ricorrenti e possono evitare intenzionalmente alcune situazioni come tentativo di gestire le proprie preoccupazioni.

I sintomi fisici dell’ansia più frequenti sono sudorazione, tremori, tachicardia e vertigini.

 

DISTURBI DELL’UMORE E DEPRESSIONE

La depressione è uno dei disturbi psichici più comuni e invalidanti. Coinvolge spesso sia la sfera affettiva sia quella cognitiva delle persone, influendo negativamente e in modo disadattativo sui vari aspetti della vita: famiglia, lavoro, studio, abitudini alimentari e ritmo sonno/veglia. Rivolgersi ad uno specialista può aiutare a sentirsi meno soli di fronte a tutto questo.

La Depressione è un disturbo del tono dell’umore, funzione psichica importante per l’adattamento. L’umore è generalmente flessibile: quando gli individui vivono eventi o situazioni piacevoli, esso flette verso l’alto, mentre flette verso il basso in situazioni negative e spiacevoli. Chi soffre di depressione non mostra questa flessibilità, ma il suo umore è costantemente flesso verso il basso, indipendentemente dalle situazioni esterne.

In generale, sentirsi depressi significa vedere il mondo in modo sempre opaco o scuro, sempre solo dal punto di vista negativo; in questo modo tutto diventa difficile, anche alzarsi dal letto al mattino o fare una doccia. Molte persone depresse hanno la sensazione che gli altri non possano comprendere il loro stato d’animo e si sentono quindi irrimediabilmente soli e incompresi.